Blog aziendale: cos’è e come ottimizzarlo, il GoWebinar con Benedetto Motisi

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Scopri i vantaggi di avere un blog aziendale

Guarda il GoWebinar gratuito di GoDaddy “Aumentare la consapevolezza del brand (e le visite) con un blog aziendale”. Benedetto Motisi, giornalista, esperto di SEO, docente di Marketing e top influencer di SEMrush, ti spiega perché un’impresa dovrebbe aprire un proprio blog aziendale ottimizzato, quali sono i vantaggi concreti per un business e come creare contenuti interessanti e massimizzare il ritorno sull’investimento.

Ecco gli argomenti trattati nel webinar:

Blog aziendale: cos’è e quali sono i suoi vantaggi

Prima di spiegarti alcuni concetti utili per creare e ottimizzare il blog della tua attività, cerchiamo di capire cos’è un blog aziendale e quali benefici può portare al tuo business.

Il blog aziendale è l’agenzia di stampa (digitale) della tua azienda, la fonte ufficiale attraverso la quale comunicare.

Si tratta di un canale di comunicazione che, a differenza dei social network (piattaforme di terze parti) è sotto il pieno controllo della tua azienda, quindi si configura come una fonte ufficiale di diffusione di contenuti relativi alla tua attività, che ti dà la possibilità di intercettare le domande più diffuse tra gli utenti.

Infografica sui vantaggi di un blog aziendale

Inoltre, avere un blog aziendale può veicolare più traffico verso il tuo sito. Secondo la ricerca HubSpot 2020 Ultimate List of Marketing Statistics, infatti, mentre i portali senza blog hanno un incremento di traffico stabile, quelli con un blog assistono ad un incremento di traffico del 106% rispetto a quelli senza. Tutto ciò può avere ripercussioni positive sia per la brand awareness, sia per le vendite.

Blog aziendale: citazione di Perelman

Ottimizzare un blog aziendale: differenza tra tipi di query

Conoscere la differenza tra le varie tipologie di query è molto importante a livello strategico. Esistono tre tipologie di query, cioè di domande che gli utenti pongono ai motori di ricerca:

Query informazionali

Sono le domande poste al motore di ricerca da chi non ha un sito di riferimento su cui sà che troverà le risposte, e ha bisogno di trovare informazioni rispetto ad una sua esigenza.

Alcuni esempi di ricerche di tipo informazionale sono:

  • Come fare a…
  • Cosa vedere/mangiare, ecc…

Secondo Searchmetrics, ad oggi su Google le query informazionali costituiscono l’80,6% delle query di ricerca.

Di solito, le SERP per questo tipo di ricerche presentano subito risultati organici di siti posizionati grazie alla SEO.

Query transazionali

Anche in questo caso, vengono effettuate da chi non ha un sito di riferimento, ma sta esprimendo un’intenzione diretta di acquisto o contatto, anche se non ricerca un brand preciso.

Esempi di ricerche di questo tipo sono “Idraulico a Milano”, “pizzeria a domicilio Roma”, ecc.

Secondo Searchmetrics, le query transazionali costituiscono, ad oggi, il 9,2% delle ricerche su Google.

Solitamente, i primi risultati della SERP per questo tipo di ricerche sono occupati da annunci pubblicitari di aziende che hanno investito in advertising, quindi è difficile ottenere clic anche se ci si posiziona bene grazie alla SEO.

Query navigazionali

Al contrario dei casi appena descritti, le ricerche navigazionali vengono effettuate da chi ha un sito di riferimento e sta cercando qualcosa di inerente al brand. In questo caso il motore di ricerca viene usato quasi come una barra degli indirizzi.

Esempi: “nome prodotto + amazon”, “Apple + sito ufficiale”

Sempre secondo Searchmetrics, ad oggi su Google le query navigazionali costituiscono il 10,2% delle ricerche.

Per riassumere…

Blog aziendale: i tipi di query

Tipi di contenuto

Il marketing non riguarda più quello che fai, ma quello che racconti. Seth Godin

Per un business, lo storytelling può portare a dei risultati concreti a livello di marketing. Nel caso di un blog aziendale, per effettuare una narrazione efficace che si concluda con una vendita o un lead, occorre pensare alle tipologie di contenuti da utilizzare.

Esistono essenzialmente due tipologie principali di contenuti da utilizzare nel proprio blog aziendale.

Contenuti testuali

I contenuti testuali necessitano del lavoro di copywriter. Danno la possibilità di posizionare il sito sui motori di ricerca per keyword a coda lunga e sono ideali per approfondimenti su temi relativi al proprio business e che possono rispondere alle esigenze informative degli utenti.

Video

I video di qualità richiedono il lavoro di un video-maker. Sono ottimi per la condivisione sui social e offrono la possibilità di posizionarsi nella SERP ove previsto (ad esempio per ricerche “come fare per” e per SERP che propongono in testa il box di risultati video). Secondo dati Hubspot, i contenuti che contengono video incrementano moltissimo la visibilità in SERP, aumentano i contatti e le conversioni.

Blog aziendale: i tipi di contenuto

Non esiste un tipo di contenuto migliore di un altro in assoluto: in base al target di riferimento a cui ci si vuole rivolgere, e in base al tipo di business che si svolge, si andrà a produrre un tipo di contenuto o l’altro.

Il contenuto è qualsiasi cosa che aggiunge valore alla vita del lettore. Avinash Kaushik

Con “aggiungere valore” si intende fornire qualcosa di utile agli utenti. Non occorre proporre contenuti che vogliono dare grandi rivelazioni; anche un contenuto come “Come cambiare una lampadina” apporta un valore a chi non sa farlo.

Correlato: Come aumentare le visite al tuo blog

Ottimizzare un blog aziendale: come scrivere un contenuto utile

Il contenuto utile è il contenuto che risolve un problema.

Quando gli utenti pongono una domanda ad un motore di ricerca, è perché hanno un problema da risolvere.

Non si deve pensare che scrivere un contenuto di qualità significhi scrivere un contenuto “scolastico”. Non si sta scrivendo un tema con lo scopo di prendere 10. Quando si scrive un contenuto utile per il proprio blog aziendale si deve pensare a risolvere una problematica specifica dell’utente. Ad esempio, se un utente cerca su Google “come cambiare la ruota della macchina”, avrà bisogno di trovare un contenuto che gli spieghi cosa fare, passo per passo, magari anche con l’aiuto di immagini.

Vediamo quali sono i passi per scrivere un contenuto utile.

1. Fare una ricerca di query informazionali da risolvere.

Come abbiamo già detto, creare un blog nel proprio portale aziendale in cui si vendono prodotti o servizi permette di intercettare le domande degli utenti che altrimenti non troverebbero risposta nel portale.

Per questo motivo, il primo passo per creare un contenuto utile e ottimizzato è quello di effettuare una ricerca delle query informazionali da risolvere. Andremo a rispondere a questi bisogni informazionali proprio sul blog aziendale.

Per individuare le query di riferimento, vi suggeriamo di leggere la nostra guida sulla ricerca delle parole chiave.

Di seguito, l’esempio di una ricerca che fa vedere in che modo gli utenti cercano “come scegliere un dominio”:

Blog aziendale, come scrivere un contenuto

Organizzare il contenuto.

Quando si sono individuate le query di riferimento, occorre organizzare il proprio contenuto in modo tale che risponda all’esigenza dell’utente e, possibilmente, in modo da proporre i propri prodotti o servizi come modo per risolvere la problematica.

Di seguito, l’esempio del blog aziendale di Barilla che propone ricette, collegando ad ognuna un tipo di prodotto.

Aprire un blog aziendale: esempio di Barilla

Seguire le regole SEO di base.

È poi importante scrivere ogni singolo contenuto seguendo alcune regole SEO di base. Per approfondire questo punto, vi suggeriamo di leggere il nostro articolo sulla Scrittura SEO.

Come creare video utili per un blog aziendale

Le persone non vogliono comprare. Le persone vogliono notizie e informazioni sulle cose da comprare. Larry Weber

Questa citazione di Larry Weber, presidente del Massachusetts Innovation & Technology Exchange, riprende un po’ quanto detto in precedenza: l’80,6% delle ricerche effettuate su Google è di tipo informazionale, solo il 9,2% è di tipo transazionale.

Un video utile rispetta i canoni del contenuto utile. Cambiano unicamente le modalità di creazione.

Vediamo gli step da seguire per creare video utili per un blog aziendale.

Realizzare dei video tutorial

I video più utili sono del genere “how-to”, ossia i quelli che spiegano come fare qualcosa. Su YouTube, infatti, i video del tipo “come fare per” ottengono molte visualizzazioni. Altre tipologie di video utili sono gli unboxing e le interviste ad influencer ed esperti che risolvono un’esigenza dell’utente.

Sfruttare al meglio i primi secondi del video

L’attenzione degli utenti si concentra nei primi secondi del video. Occorre sfruttarli al meglio generando un “effetto wow”. Dopo i primi secondi è necessario mantenere l’attenzione con le prime informazioni utili. Inoltre è necessario evitare di creare video prolissi.

Blog aziendale: come realizzare un video utile

Secondo dati riportati dal Franz Russo, divulgatore in ambito social, la durata ottimale di un video sui diversi canali è la seguente:

  • YouTube: 2 minuti e 30 secondi
  • Facebook: 90 secondi
  • Instagram: 60 secondi

Blog aziendale: da visite a lead/vendite

Le visite arrivano tutte da query informazionali, non convertono necessariamente ma è probabile che producano comunque delle conversioni in lead o vendite. Le visite al blog aziendale hanno già un valore, in quanto aumentano la brand awareness.

Le lead/vendite producono fatturato, convertono e arrivano in parte da query transazionali.

Le query transazionali generano più conversioni rispetto alle query informative.

Errori da evitare nella gestione di un blog aziendale

Esistono tre errori principali che è bene evitare:

  1. Essere autopromozionali. A meno che non si sia un marchio ben affermato e conosciuto, con un buon seguito, agli utenti non interesserà sapere se si è andati a fare un aperitivo con il proprio staff. Inoltre, per le promozioni è meglio ricorrere all’outbound marketing. Un blog aziendale può parlare di promozioni in corso, ma non in continuazione.
  2. Essere incostanti. Non si può pubblicare contenuti sul proprio blog aziendale in maniera saltuaria, altrimenti non si riesce a fidelizzare l’utente.
La Costanza è l’altra C del blog aziendale, dopo il Contenuto.
  1. Pensare di guadagnare in breve tempo. Ci vuole tempo per aumentare la consapevolezza e l’autorevolezza di un brand. Può essere necessario un progetto biennale di attività. La SEO, infatti, richiede tempo, inoltre spesso ci si trova in mercati maturi e occorre lottare per ottenere il proprio spicchio di mercato.

Meglio un blog aziendale interno o esterno?

È meglio mantenere il blog dentro al sito aziendale, ad esempio azienda.it/blog o blog.azienda.it, oppure è opportuno creare un nuovo progetto “separato”, ad esempio blogazienda.it?

Con servizi come GoDaddy, se si decide di creare un blog esterno occorre davvero poco tempo per comprare un dominio.

Detto ciò, non esiste una soluzione migliore dell’altra, esistono pro e contro in entrambi i casi:

  • Blog aziendale interno: sfrutta e fa crescere l’authority di tutto il portale, si ha in gestione un solo dominio e si impiegano meno risorse di hosting.
  • Blog aziendale esterno: diventa una business unit a parte, è una fonte autorevole di backlink per il sito aziendale, ma comporta la gestione di più domini e hosting (anche se con GoDaddy è tutto più semplice).

Esempi di blog aziendali di successo

Randstad, una delle più importanti agenzie per il lavoro nel mondo, ha creato due blog interni, “Knowledge 360”, dedicato alle aziende interessate ai servizi di ricerca, selezione e formazione del personale, e “Career Lab”, che fornisce informazioni utili per chi è in cerca di lavoro (tipi di contratto, colloqui di lavoro, ecc.)

Blog aziendale: l'esempio di Randstad

Concludiamo riassumendo i concetti principali espressi durante il webinar.

Un blog aziendale è utile perché…

  • Aiuta ad intercettare le ricerche informative degli utenti.
  • Aiuta ad inserirsi nel microcosmo del proprio settore e a stringere rapporti.
  • Aiuta, in parte, a convertire.

Un blog aziendale deve…

  • Offrire contenuti utili.
  • Parlare dei prodotti o servizi offerti in un flusso informativo.
  • Essere aderente ai temi dell’azienda.

Un blog aziendale NON deve…

  • Essere auto-promozionale.
  • Essere abbandonato a se stesso.

Essere considerato un elemento di marketing che fa guadagnare in breve tempo.